[…]A.M.R. è un incontro fra generazioni, fra presunti maestri e presunti allievi. Ciò che mi interessa è un corpo fragile e forte allo stesso tempo. Un corpo che sappia “dire” tramite la semplicità di azioni, ricordi, gesti e parole. Un corpo che non debba per forza definirsi all’interno di una sola categoria artistica. Un corpo “allenato/sentito e preparato a vivere una personale danza”. Le ipotesi e le riflessioni si concretizzano in perenni dubbi e certezze. Parto dall’osservazione e dall’esplorazione sul campo e quindi da continui “incontri”. Sento la necessità di osservare, domandare, scegliere e chiedere di scegliere. Un segno politico di rivincita al diritto del corpo di esistere per quello che è, umano.
Alessio Maria Romano
Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2020